…..e distruggiamo

È così da sempre: distruggiamo ciò che non conosciamo.
In anni recenti il Governo del Canada ha chiesto pubblicamente perdono a quelle che adesso vengono chiamate le First Nations, cioè le popolazioni dei Nativi d’America, che erano di diverse etnie, con le loro storie, tradizioni, conoscenze. Il loro sterminio ha determinato non solo atroci perdite umane e scellerate perdite di civiltà, ma anche perdita delle conoscenze a cui erano arrivati. Così da un po’ di anni, è cominciata una ricerca alacre sulle loro ricette di cucina e sulle formule dei medicamenti. Sembra che alcune medicine potessero curare i tumori, altre fossero usate come prevenzione. Non ho notizia che lo abbia fatto anche il governo degli Stati Uniti.

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Noi uomini contemporanei però continuiamo a distruggere: le alghe, il sotto bosco, gli alberi, mentre molte forme di vita, vegetali e animali, si estinguono, interrompendo in molti punti il circolo degli ecosistemi.

Ormai tutti noi viaggiamo, leggiamo, talvolta ascoltiamo. Ma, davvero impariamo?
Non sapevo niente del Cryptobiotic.
L’ho visto per la prima e unica volta in Arizona – terra di immense riserve ancora denominate “indiane” – nel gennaio 2020 – quando il Covid 19 non era stato dichiarato ancora pandemia e si poteva viaggiare.

La nostra guida ha due nomi, uno “ufficiale” quale cittadina statunitense, l’altro “dell’anima” quale discendente di tribù – o First Nation – Cherochee, Crystal Starweaver – Cristallo, Adoratrice delle Stelle.
Da “nativa” ci ha mostrato e spiegato il grande rispetto dei suoi antenati per la Natura e suoi cicli. Ci ha mostrato il cryptobiotic e spiegato la sua funzione. È così importante che, almeno nei parchi nazionali, le chiazze di cryptobiotic, sono state recintate nella speranza che non vengano calpestate. Perché una sola pedata può causarne la distruzione.

Il cryptobiotic ai nostri piedi è qualcosa che non si nota: secco e grigio, non ci si fa caso. È bastato innaffiarlo ed è sembrata una magia ciò che è immediatamente successo sotto i nostri occhi: è diventato verde e turgido. Sembrava un video velocizzato ed era realtà.
Cosa è il cryptobiotic? È una crosta biologica.

Le croste biologiche del suolo sono comunità di organismi viventi sulla superficie del suolo e si trovano in tutto il mondo.
Le croste biologiche del suolo sono composte da funghi, licheni, cianobatteri, e alghe in proporzioni variabili. Questi organismi vivono in intima associazione nei pochi millimetri più alti della superficie del suolo e sono la base biologica per la formazione delle croste del suolo.
Le croste biologiche si formano negli spazi aperti tra le piante.
Il recupero totale della copertura e della sua completa composizione, dopo un’azione di disturbo (una pedata ad esempio) avviene più rapidamente in ambienti umidi e più lentamente in ambienti asciutti (fino a 3800 anni) .
Le croste biologiche del suolo contribuiscono al ciclo del carbonio attraverso la respirazione e la fotosintesi dei microrganismi della crosta che sono attivi solo quando sono bagnati.
Le croste biologiche inoltre danno contributi biologici al ciclo dell’azoto. È stato dimostrato che l’azoto fissato dalle croste penetra nel substrato circostante e può essere assorbito da piante, batteri e funghi.
Tutto questo meccanismo dà vita all’intero eco-sistema terrestre.
Mi chiedo se anche noi in Italia calpestiamo ciò che non sappiamo essere importante. Mi chiedo, ad esempio, se i muschi – quelli che ci piace raccogliere per il presepe – e i licheni – quelli sulle rocce su cui ci sdraiamo al sole nelle giornate di primavera – non abbiamo funzioni importanti a cui noi invece non diamo importanza. Mi chiedo quali danni possano fare i sub (almeno “certi” sub), le ancore delle barche, i coltelli dei raccoglitori scatenati di patelle, tutti quegli individui che continuano a fare azioni che, senza saperlo, sono nocive.
Mi chiedo quante cose distruggiamo senza saperlo e senza conoscerle.





