Il cibo in Italia è dappertutto.
Cresce spontaneo lungo strade polverose, i semi dimenticati spuntano qua e là, le viti abbandonate continuano a inerpicarsi nella vegetazione e a dare frutti.
Viviamo in una Terra benedetta.
Mele selvatiche, more di rovo, gelsi, piccole pere, bacche di corbezzolo, prugne, asparagi, cicoria, mirtilli, funghi….castagne.
Tutto è qui, a portata di mano, basta raccogliere.
È sufficiente una passeggiata.

Questo avocado e questo nespolo sono diventati piccoli alberi: è bastato gettarne il seme nel vaso.
Gli alberi continuano a crescere e fruttificare anche in ambienti non proprio più “naturali”: nei cortili delle fabbriche, intorno ai parcheggi, lungo la ferrovia.

Fichi e questa uva crescono intorno a questa segheria industriale.

Il fico è carico di frutti maturi.

È settembre, e come i fichi, anche l’uva pende.
Nessuno raccoglie. Abbiamo a disposizione prodotti migliori, sicuro. Ma la nostra Terra continua a darci regali, anche quando viene maltrattata.
Talvolta basta soffermarci a osservare pochi secondi, quando basta per trovare un po’ di gratitudine.



