IL CORPO UMANO E’ UNA PENTOLA

Lo sappiamo di avere un sistema organico perfetto. Ma come funziona?

Il Dr Tom Tobè, medico olandese, durante un suo lungo periodo sabbatico in Italia ha fatto alcuni corsi a Gigliocooking.

Il Dr Tobè è una persona allegra e di compagnia; la sua frequenza, oltre che piacevole per gli altri studenti e per me medesima , è stata informativa e ha dato spunti di riflessione.

Le lezioni pratiche a Gigliocooking vengono precedute  da una spiegazione teorica, che può essere storica-culturale, o biologica-nutrizionale, in base al tipo  corso.

 La teoria su “cosa accade ai vari nutrienti” durante l’esposizione al calore è spesso affiancata al “cosa accade ai nutrienti nel nostro corpo”.

Immaginate di sbattere un uovo e di farlo “strapazzato” in un pentolino.  L’albume, proteico, di mescola al tuorlo, che contiene più materia grassa; poi l ‘uovo coagula e prende un colore che non è il bianco e nemmeno il rosso del tuorlo.

Le proteine denaturano, cioè gli amino acidi che le compongono si staccano dalla catena liberandosi. I loro elementi si ricompongo, ri-coagulandosi in nuove forme. Il nostro corpo sa di cosa ha bisogno e ricostruisce cellule del sangue, della pelle, dei muscoli, dei capelli e così via.

Oppure pensate al burro, che si scioglie in padella. Lasciato fuori dal fuoco, in base alla temperatura ambientale, si ricompatta. Ha bisogno di circa 38 gradi per sciogliersi e la temperatura a casa non è così alta… a parte nelle afose estati fiorentine. Ecco, nel nostro corpo neanche ci sono 38 gradi, a meno che non siamo malati. Così il burro si ricompatta e crea grumi che possono essere dannosi. Attenzione, non demonizzate il burro: è un trasportatore di vitamina E. Inoltre ci regala grandi piacere al palato, cosa da non trascurare: il piacere è salute.

Adesso proviamo a pensare a composizioni di cibo più complesse e a quello che il nostro corpo riesce a farne.

La frase del titolo, Il corpo umano è una pentola, è del dottor Tom Tobè: era stato silenzioso tutto il tempo, ascoltava le spiegazioni insieme agli altri studenti e controllava le pentole sulle cucina; la  frase  gli è uscita di getto, spontanea. 

Ci siamo fermati, abbiamo riso un po’ e ci abbiamo ragionato sopra.

Noi siamo delle pentole!

Tutti insieme siamo una bella batteria di pentole.

È una cosa bellissima, straordinaria: siamo capaci di trasformarci ad ogni secondo, di mantenere un calore ottimale, di usare le calorie per le nostre funzioni e perché la “pentola” cuocia sempre a puntino le cellule di cui abbiamo bisogno.

Pensiamo di non essere all’altezza, di non essere capaci di….  ma, pensate: non c’è nessuna pentola – di acciaio per cucina senza grassi, anti-aderenti, di terracotta, di ghisa smaltata, di rame o di pietra – che possano minimamente eguagliare la pentola del nostro corpo. Una pentola che è in grado di formare – tra le altre cose – cellule del cervello, che poi è in grado di pensare, e il pensiero può diventare il costruttore – il cuoco, se vi piace più il termine – di una società che davvero funzioni come il corpo umano: in modo perfetto.

Detto tra noi: al momento più che cucinare, siamo cucinati. Gradualmente, come la rana bollita della finestra di Overton.

Ma sono ottimista che riusciremo a ribaltare il verbo da passivo ad attivo.

Voi che dite: ci arriveremo mai?

Marcella Ansaldo © 2023

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