“COSA PREFERISCI, MORTAIO O FRULLATORE?” – “SÌ!”

Non ne so molto… solo abbastanza per essere pericolosa – È il motto di Becky.
Con la lezione di GiglioCooking ha aggiunto un’altra cosa alla sua conoscenza: qual è il modo migliore di agire quando ci troviamo di fronte a una forchetta da scegliere. La risposta è SÌ.

Lavorando in cucina, al momento di preparare il Pesto, ho spiegato come farlo tradizionalmente con il mortaio o in modo veloce con il frullatore a immersione. Alla mia domanda: – Michael, cosa preferisci, il mortaio o il frullatore? – La risposta è stata: “SÌ!” Becky si è girata, dicendo: – Michael, è una scelta… la risposta: “SÌ!” Becky ha semplicemente alzato gli occhi senza dire altro.

Comunque, parlando di Pesto: so che sembro blasfema a un ligure, dove il Pesto ha origine e dove si fa ESCLUSIVAMENTE CON IL MORTAIO, con le piccole foglie di basilico, con il loro olio di oliva taggiasca leggerissimo.
Ma… ma, nella nostra vita di corsa dobbiamo saper utilizzare la tecnologia senza rovinare cibi perfetti.
La differenza tra fare il Pesto con il mortaio o con il frullatore è fondamentalmente l’ordine in cui aggiungiamo gli ingredienti.
Con il mortaio, inizia con qualche granello di sale grosso, “schiaccia” un po’ di spicchio d’aglio, poi inizia ad aggiungere le foglie di basilico – precedentemente lavate e asciugate – premendole contro le pareti scrostate del mortaio con il pestello, finché non rilasciano il loro olio essenziale e diventano una salsa. Poi schiaccia i pinoli nella salsa verde. Infine aggiungi Pecorino e Parmigiano Reggiano grattugiati e olio extravergine di oliva (l’olio non deve essere troppo forte).

Con il frullatore a immersione, il procedimento è quasi inverso: si parte con pinoli, aglio, formaggio, olio d’oliva e si frulla. Infine si aggiungono le foglie. Facoltativamente si condisce con sale fino (a causa della presenza del pecorino, alcuni di noi preferiscono non farlo). In questo modo si evita che le foglie diventino scure per ossidazione.

Michael e Becky sono stati molto gentili e… divertenti; lavorare con loro è stato delizioso, istruttivo per la piacevole conversazione e… fantasioso.

Permettimi un’altra domanda: “Michael: Ci rivedremo negli USA o in Italia?”

– “SÌ!”

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